Tendenze e prospettive dell’agroalimentare dell’UE, il report della Commissione europea

La Commissione europea ha pubblicato lo Short-Term Agricultural Outlook for EU agricultural markets in 2024, l’edizione estiva del report sulle prospettive del settore agroalimentare dell’Ue. Il report presenta una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e delle prospettive per ciascuno dei settori agroalimentari trattati.

La produzione avicola dell’Ue, nonostante i focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), ha mostrato una rapida ripresa nel 2023 dopo due anni di calo (+2,3%), grazie soprattutto alla presenza di prezzi più favorevoli. Aumenti significativi si sono registrati in Italia (+10%) e Spagna (+3%), mentre i Paesi Bassi hanno mostrato un calo dell’1,7%.

Al momento, i prezzi dei mangimi sono relativamente bassi e, nonostante i prezzi del pollo da carne più alti, il pollame gode ancora di una buona domanda, e questo potrebbe spingere la produzione avicola dell’Ue verso un ulteriore aumento dell’1,7% nel 2024.

Il consumo pro-capite di pollame nell’Ue è aumentato del 3% nel 2023. Ciò è stato principalmente trainato da una maggiore disponibilità interna, sia attraverso la produzione e il commercio dell’Ue, sia da prezzi più bassi rispetto ad altre fonti di proteine animali. Dal report della Commissione europea si evince che è previsto un proseguimento della crescita dei consumi di prodotti avicoli anche nel 2024 e, dunque, il consumo pro-capite potrebbe aumentare di un ulteriore 2%, mentre quello di altre carni rimane stabile o diminuisce.

Per quanto riguarda le importazioni totali dell’Ue, si è registrato un aumento del +5,3% nel 2023. L’Ucraina ha visto una crescita delle esportazioni verso l’Ue del 45% (+64.000 tonnellate) e la Thailandia del 13% (+17.000 tonnellate). Le importazioni dal Brasile hanno rallentato nella seconda metà del 2023, con un calo del 4,4%, ma potrebbero tornare a crescere nel 2024.

Le esportazioni dell’Ue nel 2023 hanno registrato una diminuzione del 3,7%, soprattutto a causa della minore competitività, dei focolai di influenza aviaria e della guerra in Ucraina. Tra i mercati in calo ci sono Angola (-44%) e Ucraina (-26%). Mercati come Vietnam (+66%) e Congo (+34%) hanno, invece, registrato aumenti significativi delle esportazioni dell’Ue. Nel report viene evidenziato che, se i prezzi interni dovessero rimanere allineati con quelli del 2023, nel 2024 le esportazioni dell’Ue potrebbero subire un ulteriore calo dell’1%.

Per le altre tipologie di carne, viene presentato un quadro variegato. Per la carne bovina, si prevede un ulteriore calo della produzione (-2,3%) a causa della continua ristrutturazione del settore bovino e lattiero-caseario; le importazioni potrebbero aumentare, principalmente a causa del crescente volume di acquisti dal Brasile, e le esportazioni dovrebbero rimanere forti. Ci si aspetta, per il 2024, una diminuzione del consumo pro-capite nell’Ue di carne bovina del -2,8%.

La produzione di carne suina nell’Ue potrebbe subire un leggero calo (-0,4%) nel 2024 e un leggero aumento del numero di scrofe (+1,6%) suggerisce l’inizio di una potenziale ripresa del settore. La riduzione della domanda da parte della Cina e di altri Paesi, potrebbe far segnare un -4% alle esportazioni, offrendo maggior prodotto sul mercato interno.

Fonte: Commissione europea

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