Mercato

LE CARNI AVICOLE E LE UOVA NEL MONDO

A fine 2021, la produzione mondiale di carne stimata ha raggiunto 352,7 milioni di tonnellate, con un sensibile aumento sul 2020 pari al +4,2%. Questo risultato rappresenta il tasso di crescita più alto dal 1997. Gran parte dell’incremento deriva dall’aumento della produzione di carne suina in Cina.

L’aumento del mercato è stato dovuto soprattutto alla crescita della domanda nel settore Food Service, grazie all’allentamento delle restrizioni provocate dalla pandemia di Covid-19, cui si è aggiunta una politica di sostegno di molti Governi nazionali alle aziende zootecniche in maggiore difficoltà.

Il commercio mondiale di carne nel 2021 ha raggiunto 42,2 milioni di tonnellate, con un modesto +1,1% su base annua che riflette principalmente il calo delle importazioni di carne da parte della Cina (-7%). Per quanto riguarda l’export, il Brasile ha guadagnato significative quote di mercato avvicinando i valori delle due aree in testa nell’esportazione di carni, USA e UE. Da segnalare, tra i grandi Paesi, il +19% messo a segno dall’India.

 

CARNI AVICOLE

Continua il leggero aumento produttivo, ma salgono i costi
La produzione mondiale di carne avicola ha confermato nel 2021 un trend in leggero aumento. A fine anno, ha registrato un +1,1% toccando i 135 milioni di tonnellate, grazie al traino di Paesi come Brasile, Cina, India, Pakistan e Messico, parzialmente controbilanciate da lievi flessioni in Unione Europea e Indonesia.
Nel grafico seguente, il trend della produzione avicola mondiale negli ultimi 15 anni.

Fonte: elaborazione dati OECD-FAO Agricultural Outlook

In prospettiva, secondo gli esperti della FAO, è prevedibile che gli aumenti dei prezzi della carne di pollame derivanti dalla carenza di manodopera, dalle epidemie di influenza aviaria (HPAI) e dall’impennata dei costi delle materie prime per l’alimentazione animale, riducano ulteriormente l’accessibilità economica di questo tipo di carne per la popolazione a basso reddito, erodendo altresì il potenziale di crescita del settore.

Export e import, ancora stabili. Consumi, primato confermato
Nel 2021, le esportazioni mondiali di carne di pollame sono rimaste invariate a 15,5 milioni di tonnellate, a causa della riduzione delle importazioni da parte della Cina, Arabia Saudita, Unione Europea e Sud Africa che hanno annullato gli aumenti degli acquisti registrati da Filippine, Cuba e Messico. Relativamente ai consumi, così come accaduto negli ultimi anni, anche nel 2021 le carni avicole si sono confermate al primo posto davanti, rispettivamente, a quelle suine e bovine. Non solo: come indicato dal grafico seguente desunto dall’OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2030, il trend continuerà per l’intero decennio.

 

UOVA

Produzione e consumi in crescita costante
La produzione mondiale di uova continua ad aumentare: secondo i dati della FAO, è cresciuta da 61,7 milioni di tonnellate nel 2008 a 76,7 milioni di tonnellate nel 2018, con un aumento del 24% tra il 2008 e il 2018, così articolato tra i continenti:

Ancora più forte l’accelerazione del biennio successivo: nel 2020 la produzione mondiale ha raggiunto 83,5 milioni di tonnellate (+8,9% sul 2018).
La
Cina continua a essere di gran lunga il primo Paese rappresentando, da sola, circa un terzo del mercato globale. I 9 Paesi che la seguono (India, Indonesia, USA, Brasile, Messico, Russia, Giappone, Pakistan, Turchia) totalizzano, insieme, un altro terzo. Anche i consumi continuano ad aumentare, secondo un trend ormai consolidato. In venti anni, il consumo annuo è arrivato a 180 uova a persona, ma gli esperti prevedono ulteriori margini di crescita, dato il sempre maggiore apprezzamento di questo prodotto, in particolare tra i Paesi in via di sviluppo, per il suo grande apporto proteico con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

 

LE CARNI AVICOLE E LE UOVA IN EUROPA

Produzione in live calo, Italia nei top five dei Paesi produttori
Nel 2021, i Paesi dell’Unione Europea hanno prodotto 13,8 milioni di tonnellate di carni avicole, un valore inferiore di quasi un punto percentuale (-0,9%) rispetto al 2020. A seguire, l’andamento della produzione dal 2017 al 2022 (previsione), divisa per tipologie di carne, e i
valori assoluti per Paese stimati nel triennio 2020-2022.

Come si vede dalla prima tabella, il calo produttivo è da attribuire soprattutto alle carni di tacchino (-3,5%), mentre più lieve è stata la diminuzione delle carni di pollo (-0,4%). Per quanto riguarda i Paesi produttori, le diminuzioni più accentuate sono state registrate da
quelli principali, nell’ordine: Polonia (-2,1%), Germania (-2,4%), Francia (-2,8%), Spagna (-3,2%), Italia (-1,1%).
Una considerazione preliminare sull’avicoltura italiana, il cui andamento sarà esaminato diffusamente nelle pagine seguenti: il nostro Paese si è confermato il quinto produttore di carni avicole UE dopo Polonia, Germania, Francia e Spagna, anche se ha mancato di pochissimo
(appena 300 tonnellate) il sorpasso su quest’ultima avendo registrato la diminuzione più lieve
tra i produttori Top Five. È l’ennesima conferma della
capacità di resilienza dell’avicoltura italiana, anche in un quadro economico, sanitario e geopolitico che presenta crescenti, e per molti aspetti preoccupanti, difficoltà.

 

UOVA

Anche in Europa produzione e consumi in aumento
Nel 2021, la produzione di uova dei Paesi UE ha sfiorato i 6,5 milioni di tonnellate, con un aumento del +2,5% sul 2020. L’Italia si è confermata il quarto produttore comunitario dopo Francia, Germania e Spagna.
Le galline ovaiole hanno toccato il numero di 376 milioni, di cui il 45% allevate in gabbie arricchite, il 35% a terra, il 13% all’aperto e il 7% in allevamento biologico (fonte: Commissione Europea, Dashboard Eggs – Market Situation, aggiornata al 1° giugno 2022).
Analoga a quella della produzione la crescita dei
consumi, che hanno superato i 6,3 milioni di tonnellate, +2,6%.
Da sottolineare, infine, l’invarianza dell’indice di
autosufficienza produttiva UE, stabile al 102%.

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