CARNI AVICOLE
Produzione in lieve calo, aumenta il peso della carne di pollo
La produzione italiana di carni avicole nel 2021 ha fatto registrare una lieve diminuzione dell’offerta arrivando a 1.374.100 tonnellate, -1,14% rispetto al 2020 (1.389.900 tonnellate). Pressoché stabile la produzione di carne di pollo (1.030.600 tonnellate, -0,04%), in calo
quella di carne di tacchino (297.800 tonnellate contro le 313.000 del 2020, -4,85%). Le carni di pollo e tacchino rappresentano la quasi totalità (96,7%) della produzione avicola nazionale. Le altre specie avicole hanno registrato un lieve calo produttivo (-0,5%).
I consumi si stabilizzano, import-export in ripresa
Si stabilizzano nel 2021 i consumi per tipologia di prodotto, dopo l’aumento dei prodotti ad alto valore aggiunto (preparati crudi e cotti e impanati e confezionati) registrato nel 2020 e dovuto, in buona parte, alla particolare situazione creata dalla pandemia di Covid-19, che
aveva portato i consumatori ad acquistare prodotti più facilmente stoccabili. Nel grafico a seguire, l’evoluzione dei consumi per tipologia di prodotto dal 1958 al 2021.
Le esportazioni delle carni avicole, dopo la contrazione generalizzata del commercio estero verificatasi nel 2020 a causa della situazione sanitaria mondiale, hanno segnato nel 2021 una buona ripresa, +8,3%, mentre le importazioni sono aumentate del +5,5%.
Tenendo conto del saldo fra export (198.793 tonnellate) e import (91.798) così generato, i consumi si sono attestati a 1.267.100 tonnellate (1.293.300 nel 2020), pari a un consumo pro capite di 21,43 kg, -0,5% rispetto ai 21,55 kg del 2020 (anno del lockdown) e +1,3% su
quello 2019.
Di seguito, la bilancia commerciale del settore nel 2021.
Relativamente ai consumi per tipologie di carni avicole, nel 2021 sale la quota delle carni di pollo (76,9% contro il 74,2% del 2020), scende quella delle carni di tacchino (19,5% contro il precedente 22,5%) e aumenta leggermente quella delle altre carni (da 3,3% a 3,6%).
Il settore avicolo è l’unico autosufficiente della zootecnia italiana
Anche nel 2021 il settore avicolo italiano ha confermato ottimi livelli di autoapprovvigionamento, risultando complessivamente autosufficiente al 108,4%. Nello dettaglio, in Italia viene prodotto il 105,6% delle carni di pollo consumate nel nostro Paese e ben il 120,8% delle carni di tacchino.
UOVA
Produzione -2%, consumi -3%
Nel 2021, l’Italia ha prodotto 12 miliardi 100 milioni di uova, -2,0% rispetto al 2020 (12 miliardi 350 milioni). Considerando il saldo tra export (944.794.000) e import (1.444.707.000), in Italia sono stati consumati 12 miliardi 599 milioni di uova (-3,0% rispetto al 2020), pari a 213 uova a testa (13,4 chili pro capite), a conferma del perdurante elevato livello di autoapprovvigionamento del settore, pari al 96,0%.
Delle 213 uova pro capite consumate nel 2021, il 68% è andato alle famiglie (145 uova a testa) e il restante 32% (68 uova per abitante) è stato impiegato dall’industria, artigianato e collettività, e quindi consumato attraverso pasta, dolci e preparazioni alimentari varie.
Sempre più galline allevate a terra, sempre meno gabbie arricchite
La produzione nel 2021 è stata garantita da 40,5 milioni di galline ovaiole accasate in oltre 2.600 allevamenti, di cui 1.713 di grandi dimensioni (con più di 250 capi). Secondo i dati registrati in Anagrafe Nazionale, nel 2021 il 54,5% dei capi in deposizione è stato allevato “a
terra”, il 35,6% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 4,9% in allevamenti all’aperto e il 5% in allevamenti biologici.
Va sottolineato come la quota di uova proveniente da galline in gabbie arricchite (35,62%) non solo continui a scendere (era del 42% nel 2020 e del 45% nel 2019), ma risulti notevolmente inferiore alla media europea, pari al 44,9%.