UNAITALIA

Disciplinare

DISCIPLINARE DI ETICHETTATURA VOLONTARIA UNAITALIA

Maggiori informazioni per il consumatore

Unaitalia è l’organizzazione titolare del Disciplinare di etichettatura volontaria delle carni di pollame (pollo, tacchino, faraona, anatra) autorizzato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste nel 2005, con numero IT001EA.

Ogni anno Unaitalia registra nuove richieste di adesione al Disciplinare, al quale le aziende, anche piccole-medie realtà locali, guardano con costante interesse. Ad esso aderiscono 21 aziende, ovvero la quasi totalità della produzione avicola attualmente sottoposta ad etichettatura volontaria: ciò significa che circa il 62% della produzione nazionale viene immessa nel mercato con informazioni volontarie aggiuntive in etichetta disponibili al consumatore.

 

UNICITA’ DEL DISCIPLINARE UNAITALIA

Precorrendo i tempi della Commissione europea, che è arrivata all’obbligo di origine delle carni avicole solo nell’aprile 2015, il Decreto Ministeriale 29 luglio 2004, base giuridica dei disciplinari, aveva normato la possibilità di dare informazioni relative all’origine (nato, allevato e macellato in Italia), in abbinamento ad altre informazioni sul sistema di allevamento, sulla tipologia di alimentazione sul rispetto del benessere animale oltre i limiti di legge, sul tipo genetico, ecc..

Revisioni e
Attualizzazioni

Sono state ben sette le revisioni che si sono rese necessarie, negli anni, non solo per migliorare l’applicazione del Disciplinare, ma anche per attualizzarlo alle esigenze mutate del consumatore, intercettandone - spesso con largo anticipo - la sensibilità verso alcune tematiche.

Valore del Disciplinare Oggi

Oggi, divenuta obbligatoria l’indicazione dell’origine, il Disciplinare conserva un suo valore nel rendere disponibili al consumatore una serie di informazioni volontarie attraverso un sistema trasparente, controllato da un ente terzo accreditato, il CSQA, che pianifica una serie di audit definiti in un Piano dei controlli, anch’esso approvato dal MASAF.

TRACCIABILITÀ DELLE CARNI

La banca dati centralizzata

Una banca dati centralizzata raccoglie tutte le anagrafiche e le movimentazioni relative ai cicli di allevamento con le informazioni volontarie (anagrafica di allevamenti, macelli e mangimifici, numero e data di ingresso e di uscita degli animali in allevamento, caratteristiche produttive) che permettono di tracciare in assoluta garanzia le carni che verranno immesse in commercio.

IL DISCIPLINARE DI ETICHETTATURA VOLONTARIA DELLE CARNI DI POLLAME DI UNAITALIA

I dati del 2023

Secondo i dati 2023 della banca dati del Disciplinare di etichettatura, il 64% della produzione avicola in Italia viene immessa sul mercato con informazioni volontarie aggiuntive in etichetta disponibili al consumatore (62% nel 2022): il 27% di questi prodotti risponde a standard di “maggiore benessere”, ovvero sono garantiti contemporaneamente in allevamento densità ridotte rispetto al limite di legge (inferiori a 33 kg/m2 e a 30 kg/m2), arricchimenti ambientali e/o disponibilità di luce naturale.

Cresce l’uso di luce naturale e di arricchimenti ambientali

Negli anni si è fatto avanti ed è cresciuto l’interesse verso le diciture “uso di luce naturale” e “arricchimenti ambientali, per favorire i comportamenti naturali”; ciò è confermato dalla percentuale dei capi accasati e assoggettati al Disciplinare per questi due requisiti, che nel 2023 si attestano rispettivamente al 54% e 49%.

Cresce la produzione allevata senza uso di antibiotici

Nel rispetto del Disciplinare di Unaitalia, il 38% circa della produzione avicola italiana riporta in etichetta il requisito “allevato senza uso di antibiotici”; si registra, inoltre, una tendenza in aumento per il requisito “genotipo a lento accrescimento” (genotipi autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste - MASAF, acquisito il parere del CREA-ZA) che, seppur con percentuali ancora contenute, rispetto al 2% nel 2020, è passato all’8% nel 2023. Infine, l’allevato all’aperto” rappresenta il 3% della produzione avicola italiana.

Approvazione delle etichette e verifiche

Le etichette, nella loro forma e contenuti, vengono approvate da Unaitalia. Nel Piano di autocontrollo e in quello di controllo, sono previste una serie di misure per gestire eventuali non conformità al Disciplinare, nonché un regime sanzionatorio che può arrivare all’espulsione dell’operatore. Le non conformità gravi vengono trasmesse entro 48 ore agli uffici competenti del MASAF che, con cadenza annuale, riceve una relazione sullo stato del sistema.

FACCIAMO CHIAREZZA

Le informazioni aggiuntive più comuni in etichetta

Il Disciplinare di etichettatura prevede circa 20 requisiti per fornire al consumatore informazioni volontarie aggiuntive in etichetta.
ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Alimentazione NO OGM

ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Il mangime somministrato agli animali non contiene materie prime di origine animale o vegetale geneticamente modificati o derivati da OGM, con un limite di accettabilità per contaminazione massima accidentale dello 0,9%.

Alimentazione vegetale

ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Indica che gli animali sono stati alimentati con mangime che non contiene farine animali e grassi animali aggiunti e, dunque, costituito da materie prime di origine vegetale.

Alimentazione vegetale NO OGM

ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Il mangime utilizzato contiene materie prime prive di OGM, farine e grassi animali.
FORMA DI ALLEVAMENTO

Allevato senza l’utilizzo di antibiotici

Forma di Allevamento

Indica che l’animale non ha ricevuto alcun trattamento antibiotico durante il suo ciclo di vita.

Allevato all’aperto

Forma di Allevamento

Per almeno la metà del loro ciclo di vita, gli animali hanno la possibilità di accedere, durante le ore diurne, ad ampi spazi all’aperto coperti da vegetazione pascolabile (1 m2/capo).

Genotipo a lento accrescimento o a lenta crescita

Forma di Allevamento

Gli animali con un genotipo a lento accrescimento richiedono più tempo per raggiungere il peso ideale per la macellazione rispetto a quelli con un genotipo a rapido accrescimento.

Maggior spazio in allevamento (rispetto ai limiti di legge)

Forma di Allevamento

Indica che gli animali all’interno dell’allevamento hanno a disposizione più spazio rispetto ai requisiti minimi stabiliti dalla legge. In questo caso, la densità di allevamento è inferiore a 33 kg/m2.

Più libertà di movimento grazie a maggior spazio in allevamento

Forma di Allevamento

Questa indicazione può essere riportata solo con densità di allevamento pari o inferiore a 30 kg/m2.

Arricchimenti ambientali

Forma di Allevamento

L’allevatore assicura la presenza di una balla di paglia o fieno o di materiale manipolabile e becchettabile ogni 1.000 animali. L’allevatore assicura inoltre, quando utilizzati e presenti in allevamento per l’informazione prevista, 2 m di posatoio ogni 1.000 animali. I trespoli devono essere costituiti da materiale facilmente pulibile e risultare facilmente accessibili agli animali.

Disponibilità/uso di luce naturale/solare

Forma di Allevamento

L’allevatore assicura una superficie fenestrata che rappresenti almeno il 3% della superficie calpestabile del capannone di allevamento. Gli animali hanno così a disposizione luce naturale in ogni momento durante il periodo di luce della giornata. Solo in caso di stagioni e giornate particolarmente soleggiate e calde, l’allevatore ricorrere a sistemi di ombreggiatura parziale delle fenestrature dell’allevamento, al fine di attenuare l’intensità luminosa ed evitare un eccessivo innalzamento della temperatura interna.

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