Il 3 ottobre si è tenuta presso il Parlamento Europeo la tavola rotonda “The benefits of sustainable livestock farming for Europe’s ecological transition: practical information“, il primo di una serie di incontri che, con approccio scientifico e non ideologico, affronterà in modo tecnico i diversi aspetti della zootecnia europea. Al centro della tavola rotonda, organizzata da Farm Europe, il tema della sostenibilità (economica, sociale ed ambientale) della produzione zootecnica europea come leva fondamentale per una transizione ecologica dei sistemi produttivi alimentari.
Il dibattito ha sottolineato che gli aspetti quali salute, biodiversità, impatti e benefici climatici e ambientali, potenziale economico e tessuto sociale sono strettamente connessi alle attività zootecniche e devono essere pienamente integrati nelle politiche europee per un futuro sostenibile dell’Europa. Il settore si trova, ad ogni modo, al centro del dibattito pubblico e deve affrontare sfide complesse per tutelare la propria redditività economica, adattandosi al tempo stesso alle crescenti esigenze sociali e ambientali.
È stato evidenziato il rapporto tra gli europei e la carne tramite le ragioni che li spingono all’acquisto del prodotto. Tra le principali, la percezione che la carne è un alimento essenziale per una dieta sana e il piacere di mangiarla. Sui consumi, inoltre, è stato posto l’accento sui quelli reali, in Europa in linea con le raccomandazioni di nutrizionisti e organizzazioni della salute pubblica.
Sulle dinamiche di produzione è stato evidenziato che la domanda di prodotti di origine animale rimane sostenuta anche se si registra una diminuzione della produzione soprattutto nel settore bovino, con la conseguenza di ricorrere alle importazioni. Il settore avicolo europeo è l’unico comparto per il quale si registra una produzione in crescita.
La redditività, le emissioni e lo stoccaggio di carbonio, la corretta gestione delle risorse naturali e la tutela della biodiversità sono state inquadrate come le sfide che la zootecnia deve affrontare. Per una transizione a sistemi più resilienti di allevamento, per il settore avicolo è stata evidenziata la necessità di investimenti sul benessere animale e di ridurre la dipendenza dall’import di materie prime per la mangimistica (specialmente quelle proteiche).
Le politiche europee di questo mandato dovrebbero riconoscere agli allevatori l’importante ruolo che giocano nella sovranità alimentare, nella nutrizione e nella transizione ecologica. Anche il consumatore deve fare la sua parte pagando un prezzo più elevato per prodotti maggiormente sostenibili ma è stato sottolineato anche che, in caso di crisi come quella generata dalla pandemia da Covid-19 o dal conflitto in Ucraina, che portano i prezzi dei prodotti inevitabilmente a salire, una grande parte dei consumatori europei non sarebbe in grado di assorbire l’aumento del costo dei prodotti.
Per affrontare queste sfide, le future politiche europee devono essere basate su evidenze scientifiche e tenere conto della diversità dei sistemi di allevamento europei, e garantire investimenti in ricerca e innovazione, necessari per sviluppare nuove tecnologie e pratiche agricole sempre più sostenibili, con il coinvolgimento di allevatori e industria alimentare.