“L’ECC mira a migliorare il benessere degli animali, ma è fondamentale riconoscere che ciò comporta implicazioni economiche e ambientali significative“
AVEC, l’associazione europea che riunisce tutte le rappresentanze nazionali del settore avicolo europeo, ha pubblicato lo studio “Costs and Implications of the European Chicken Commitment in the EU”, condotto in modo indipendente da RSK ADAS Ltd (ADAS), società di consulenza inglese specializzata in agricoltura.
Lo studio di impatto analizza i costi e le implicazioni di una eventuale adozione dell’European Chicken Commitment (ECC) nella totalità delle produzioni di carne di pollo europee.
L’ECC è un insieme di criteri per l’allevamento dei polli da carne promosso e concordato da alcune organizzazioni europee per la protezione degli animali e impegna i suoi firmatari ad applicare requisiti come l’utilizzo di genotipi a lenta crescita, una minore densità di allevamento, l’uso di strumenti di arricchimento, ecc., alla loro produzione (fresco, congelato e lavorato) entro il 2026.
Lo studio rileva che il passaggio completo agli standard ECC comporterebbe:
- un costo di produzione aggiuntivo del 37,5% per chilogrammo di carne;
- un aumento del consumo di acqua del 35,4%, pari a 12,44 milioni di metri cubi in più all’anno;
- un aumento del consumo di mangime del 35,5%, pari a 7,3 milioni di tonnellate;
- un aumento del 24,4% delle emissioni di gas serra per chilogrammo di carne;
- una riduzione del 44% della carne prodotta;
- la necessità di costruire 9.692 nuovi allevamenti per mantenere i livelli di produzione attuali, con un costo stimato di 8,24 miliardi di euro.
Jason Gittins, Direttore Tecnico per la zootecnia di ADAS, spiega che “A causa delle differenze di resa della carne tra la produzione standard e quella ECC, studi precedenti hanno spesso sottostimato il vero impatto del passaggio agli standard ECC“. “L’aspetto innovativo di questo studio è l’attenzione al calcolo dei costi per chilogrammo di carne, a differenza delle ricerche precedenti focalizzate esclusivamente sulle conseguenze per gli animali vivi o sul peso vivo, che non riflettono accuratamente le realtà di mercato”, afferma Birthe Steenberg, Segretario Generale di AVEC.
Questi effetti sulla produzione porterebbero inevitabilmente a un aumento dei prezzi finali, che potrebbero escludere una larga fascia di consumatori dall’acquisto di carne di pollo o aumentare drasticamente le importazioni da Paesi terzi con standard produttivi e di benessere animale inferiori. Il Presidente di AVEC, Gert-Jan Oplaat sottolinea l’importanza della scelta di acquisto del consumatore: “L’ECC mira a migliorare il benessere degli animali, ma è fondamentale riconoscere che questi miglioramenti comportano implicazioni economiche e ambientali significative. Sappiamo che il consumo di carne di pollo nell’UE dovrebbe aumentare nei prossimi 10 anni; i consumatori dovrebbero avere, quindi, la possibilità di scegliere prodotti con un maggior benessere animale, e un maggior costo, se lo desiderano, ma è fondamentale che rimangano disponibili opzioni convenzionali ed economicamente accessibili a tutti“.
AVEC ribadisce l’impegno del settore avicolo europeo per il miglioramento continuo del benessere degli animali in equilibrio con la sostenibilità economica e ambientale, e sottolinea la necessità di metodi alternativi per migliorare il benessere degli animali senza gravare eccessivamente sulle tasche dei consumatori o esacerbare le preoccupazioni ambientali. L’associazione si batte per lo sviluppo di indicatori basati su criteri scientifici e oggettivi per la valutazione del benessere degli animali, per la gestione efficace dei processi produttivi e per la formazione adeguata degli allevatori.
“La sostenibilità richiede un delicato equilibrio tra i suoi tre pilastri: benessere animale, sostenibilità economica e sostenibilità ambientale“, conclude Birthe Steenberg. “Migliorare il benessere degli animali è fondamentale ed è altrettanto importante tenere in considerazione l’impatto economico e ambientale delle nostre produzioni”.
Fonte: Avec